Da mesi il mio desktop geme per il caldo, la ventola sopra il processore aumenta la sua velocità per smaltire il calore e produce un rumore che sembra proprio un lamento. Considerato che il PC risale al 2006 e che, a parte qualche intervento di pulizia veloce con l'aria compressa di una bomboletta, non ho mai smontato la ventola ed effettuato una pulizia a fondo, ho deciso di approfittare del finale delle ferie per farlo. Il desktop si apre sul fianco e ho creduto di poter fare tutto da lì, lasciando il PC sul suo tavolo e senza toccare la giungla di cavi sul retro. Stacco la corrente, scollego il monitor e lo sposto, faccio un'accensione a vuoto, apro il case e ci siamo: ecco le quattro viti della ventola. Almeno, credo che siano le quattro viti della ventola. Procuro un cacciavite e svito.
Svito e mi ritrovo in mano tutto il dissipatore con annessa ventola, un blocco pesante di alluminio e rame che resta collegato alla scheda madre dai quattro esili filini della ventola. La scheda è verticale, dunque il peso avrebbe strappato i corti fili se avessi lasciato la presa.
Sono in una posizione scomodissima e sudo. Fortunatamente a portate di mano ho la scatola del mio stravecchio joystick Mach 1 dei primi anni novanta. Qualcuno consiglia di disfarsi di cose inutili come questa ma a volte sbaglia, infatti le dimensioni della scatola erano perfette per sostenere il dissipatore e darmi un secondo per riflettere e asciugare il sudore. La temperatura della stanza era superiore a 31°C.
Alla fine decido di rimettere a posto il dissipatore, stacco il PC da tutti i cavi sul retro (cosa che volevo assolutamente evitare), prendo il PC, lo metto sul fianco e procedo ad una pulizia memorabile. Stacco il dissipatore, le ventole, pulisco l'alimentatore e tutte le ventole possibili (quattro), aspiro, spruzzo aria in tutti gli anfratti e sono proprio contento del risultato. Noto anche una brutta incrostazione di apparente sporco sul processore e sotto al dissipatore. Strofino via tutto. Rimonto e vado a mangiare.
Sono sul letto e mi riposo mentre il condizionatore fa il suo dovere. La cicala fuori stride fortissimo e penso ai miei fumetti, non vedo l'ora di poter riaccendere il PC e riprendere il lavoro interrotto da una manutenzione più lunga del previsto. A questo punto ho l'illuminazione che si presenta nella mia mente sotto forma di qualcosa che credevo di non conoscere. Pasta termica, o meglio termoconduttiva!
L'incrostazione rimossa era pasta termoconduttiva e aveva uno scopo preciso, come mi conferma google. Facilitare il trasporto del calore da processore al dissipatore, eliminando l'aria che non è un buon conduttore termico. Così mi faccio una cultura sui vari tipi di pasta, vedo filmati, considero le varie tecniche di spalmatura della pasta: con dito (deprecata), con dito + cellophane, con card, con mascherine varie, con pennello...
Alle 15, incurante del caldone, parto in spedizione alla ricerca di una siringa di pasta termica, nei negozi del centro a Cremona, subito dopo ferragosto. Una bella impresa. Trovo la Cooler Master al secondo tentativo. A casa la applico sotto forma di un velo sottilissimo e perfettamente corrispondente all'area del processore grazie alla mascherina e alla card compresi nella confezione.
Fa sempre caldo: Beatrice, la cosiddetta tempesta di fine estate, ha diminuito la temperatura della stanza del PC da 31,6 °C a 29.5 °C e non c'è stata una goccia [aggiornamento: altrove però si è fatta parecchio sentire]. Inoltre è prevista l'ottava ondata di caldo africano. Anche il PC ha caldo, ma almeno ora "geme" meno spesso e per meno tempo. Penso di aver ottenuto lo scopo.
2 commenti:
LOL!
Ci starebbe bene una avventura a fumetti.
He he, perchè no ;)
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