domenica 26 agosto 2012

Sì, ma la pasta termica?

Da mesi il mio desktop geme per il caldo, la ventola sopra il processore aumenta la sua velocità per smaltire il calore e produce un rumore che sembra proprio un lamento. Considerato che il PC risale al 2006 e che, a parte qualche intervento di pulizia veloce con l'aria compressa di una bomboletta, non ho mai smontato la ventola ed effettuato una pulizia a fondo, ho deciso di approfittare del finale delle ferie per farlo. Il desktop si apre sul fianco e ho creduto di poter fare tutto da lì, lasciando il PC sul suo tavolo e senza toccare la giungla di cavi sul retro. Stacco la corrente, scollego il monitor e lo sposto, faccio un'accensione a vuoto, apro il case e ci siamo: ecco le quattro viti della ventola. Almeno, credo che siano le quattro viti della ventola. Procuro un cacciavite e svito.
Svito e mi ritrovo in mano tutto il dissipatore con annessa ventola, un blocco pesante di alluminio e rame che resta collegato alla scheda madre dai quattro esili filini della ventola. La scheda è verticale, dunque il peso avrebbe strappato i corti fili se avessi lasciato la presa.
Sono in una posizione scomodissima e sudo. Fortunatamente a portate di mano ho la scatola del mio stravecchio joystick Mach 1 dei primi anni novanta. Qualcuno consiglia di disfarsi di cose inutili come questa ma a volte sbaglia, infatti le dimensioni della scatola erano perfette per sostenere il dissipatore e darmi un secondo per riflettere e asciugare il sudore. La temperatura della stanza era superiore a 31°C.


Alla fine decido di rimettere a posto il dissipatore, stacco il PC da tutti i cavi sul retro (cosa che volevo assolutamente evitare), prendo il PC, lo metto sul fianco e procedo ad una pulizia memorabile. Stacco il dissipatore, le ventole, pulisco l'alimentatore e tutte le ventole possibili (quattro), aspiro, spruzzo aria in tutti gli anfratti e sono proprio contento del risultato. Noto anche una brutta incrostazione di apparente sporco sul processore e sotto al dissipatore. Strofino via tutto. Rimonto e vado a mangiare.

Sono sul letto e mi riposo mentre il condizionatore fa il suo dovere. La cicala fuori stride fortissimo e penso ai miei fumetti, non vedo l'ora di poter riaccendere il PC e riprendere il lavoro interrotto da una manutenzione più lunga del previsto. A questo punto ho l'illuminazione che si presenta nella mia mente sotto forma di qualcosa che credevo di non conoscere. Pasta termica, o meglio termoconduttiva!
L'incrostazione rimossa era pasta termoconduttiva e aveva uno scopo preciso, come mi conferma google. Facilitare il trasporto del calore da processore al dissipatore, eliminando l'aria che non è un buon conduttore termico. Così mi faccio una cultura sui vari tipi di pasta, vedo filmati, considero le varie tecniche di spalmatura della pasta: con dito (deprecata), con dito + cellophane, con card, con mascherine varie, con pennello...
Alle 15, incurante del caldone, parto in spedizione alla ricerca di una siringa di pasta termica, nei negozi del centro a Cremona, subito dopo ferragosto. Una bella impresa. Trovo la Cooler Master al secondo tentativo. A casa la applico sotto forma di un velo sottilissimo e perfettamente corrispondente all'area del processore grazie alla mascherina e alla card compresi nella confezione.

Fa sempre caldo: Beatrice, la cosiddetta tempesta di fine estate, ha diminuito la temperatura della stanza del PC da 31,6 °C a 29.5 °C e non c'è stata una goccia [aggiornamento: altrove però si è fatta parecchio sentire]. Inoltre è prevista l'ottava ondata di caldo africano. Anche il PC ha caldo, ma almeno ora "geme" meno spesso e per meno tempo. Penso di aver ottenuto lo scopo.

2 commenti:

im3 ha detto...

LOL!
Ci starebbe bene una avventura a fumetti.

af ha detto...

He he, perchè no ;)