martedì 29 novembre 2011

Wacom Inkling: recensione

Ecco le mie impressioni sulla Inkling, arrivata da poche settimane, con letterina di scuse per l'attesa di due mesi e un DVD di corsi su come usare al meglio i prodotti Wacom gentilmente offerto.

Si tratta di un oggetto dalle potenzialità interessanti, che ha suscitato notevole attenzione presso gli addetti ai lavori. Il che spiega anche la lunga attesa per averlo.

Dopo alcune settimane di utilizzo e diverse prove, mi sono fatto un’idea più precisa.

Sono fondamentali alcune accorgimenti, indicati chiaramente anche sul sito del produttore, come evitare di impugnare la penna troppo vicino alla punta, ma in questo aiuta la forma dello stilo. Se si copre quella parte il risultato sarà sbagliato o non verrà tracciato alcun tratto digitale.

Rispetto a come impugno la penna, i risultati migliori si ottengono tenendo il sensore applicato al centro del lato sinistro del foglio.

Funziona bene per fare schizzi veloci da salvare al volo, per fissare automaticamente molte idee: per questo impiego trovo che sia davvero un’utile soluzione. Per esempio, si può portare facilmente nelle fiere o in viaggio. Per certi aspetti può arrivare a sostituire lo scanner, se non è richiesto un risultato accurato.

Si può considerare un anello mancante nel flusso di lavoro digitale. Fatta eccezione per i monitor interattivi di tipo Cintiq, è difficile mettersi a disegnare da zero direttamente con la tavoletta standard, muovendo la penna sulla superficie della tavoletta e contemporaneamente guardando il tracciato nel monitor. La Inkling permette di avere una base tradizionale da cui partire, senza spendere tempo con le scansioni e lavorando poi con la tavoletta standard (o una Cintiq, a maggior ragione) per ricalcare o semplicemente rifinire la base disegnata a penna su un foglio qualsiasi. Il sensore/acquisitore ne crea una copia digitale e, collegato in un secondo tempo al computer, la rende subito disponibile tramite l’apposito software, pronta per essere elaborata nell’applicazione preferita.

Uno scanner è però ben più preciso.

Infatti la inkling (il cui nome indica qualcosa di accennato, non finito), può arrivare a compiere errori di acquisizione del segno fino a 2,5 mm. Possono essere più o meno evidenti, dipende dai casi. Mi è capitato di trovare la pupilla di un occhio sul bordo dell'iride, per intenderci.

Il risultato digitale è influenzato da diversi fattori: illuminazione dell’ambiente, rumori, posizione del sensore, modo di impugnare la penna, inclinazione dello stilo, presenza di oggetti fra il sensore e la punta della penna, come una gomma.

Richiede insomma un po’ di cautela e di pratica.

La tecnologia sfrutta ultrasuoni e infrarossi per determinare la posizione della penna rispetto al foglio a cui è applicato il sensore. In commercio esistono da alcuni anni penne simili utilizzate principalmente per l’acquisizione della scrittura. La soluzione di Wacom permette di utilizzare più layer, di esportare in vettoriale e in certa misura è sensibile alla pressione, complessivamente appare progettata e costruita con cura, con specifiche e prestazioni adatte allo scopo che si prefigge e che voglio ribadire ancora una volta: acquisire digitalmente schizzi tracciati a penna su un foglio qualunque (non superiore al formato A4).

La prima impressione forse non è stata del tutto positiva, ma è stato così anche per la prima tavoletta Wacom, molti anni fa. Ora non ne farei a meno e mi auguro che sarà così anche per questa Inkling, di cui sto ancora imparando a sfruttare le potenzialità.
Ecco l’ultimo schizzo che ho disegnato e successivamente rifinito al computer.
Prima la scansione.


Poi il disegno digitalizzato dalla Inkling. Osservando per esempio la bocca, si notano alcuni errori di tracciamento rispetto alla scansione, comunque compatibili con l'accuratezza dichiarata di ±2,5 mm. Inoltre va considerato che la scansione è stata ripulita con un filtro per esaltare il contrasto, così da eliminare alcune macchie presenti sul foglio riciclato. Un vantaggio della inkling è proprio quello di poter disegnare anche su fogli di risulta ricavandone scansioni pulite.


Infine,  il disegno colorato al computer a partire dal file della Inkling:

5 commenti:

Anonimo ha detto...

e come hai fatto per avere la inkling?è introvabile

af ha detto...

L'ho ordinata sul sito Wacom circa 2 mesi fa.

Anonimo ha detto...

Ho un'Inkling già da qualche mese, però devo ammettere che ancora devo trovare la sua vera utilità.
Vorrei specificare che chi non è abituato a schizzare a penna, si troverà molto in difficoltà.
Ma questo è un ostacolo che si può aggirare con facilità, in quanto non ci metterete molto a schizzare a penna piuttosto che a matita.
Ma il vero problema sta nel supporto da utilizzare.
Inizialmente, utilizzavo fogli di grammatura leggerissima, come quelli del Block Notes "Schizzo".
Ebbene, li il risultato è pessimo, poichè la grammatura del foglio abbassa ancor di più l'accuratezza del foglio.

Passando a schizzare su una Moleskine, i cui fogli hanno una grammatura leggermente maggiore alla media, l'accuratezza dei tratti è aumentata, ma non è comunque soddisfacente.

L'ideale, sarebbe trovare qualche agendina o block notes in formato A4 con fogli con grammatura come quelli di Fabriano F4, per intenderci.
Credo che in quel caso, i risultati sarebbero decisamente buoni.

Anonimo ha detto...

Ho inkling da pochi giorni, anche io trovo che non sia del tutto precisa, ma soprattutto come faccio a cambiare colore ai tratti in illustrator? ho visto che il tratto è diviso in due livelli ed il colore cambia solo nel livello più interno dove il tratto risulta essere più sottile. Voi sapete come mai?

af ha detto...

Ciao, non saprei aiutarti, non ho Illustrator. Mi spiace.