martedì 1 febbraio 2011

Angoulême 2011

Capita qualche volta di interrompere piacevolmente le nostre consuetudini e il periodo trascorso ad Angoulême per il festival internazionale della bande dessinée é fra queste occasioni una delle più intense e coinvolgenti che ricordi.

Il Centro Fumetto si é presentato con un gruppo che ha permesso di alternarsi allo stand senza sacrificare troppo le numerose occasioni di interesse artistico e "relazionale”.




Duecentomila visitatori, quattro giorni fitti di incontri ed eventi, il ministro della cultura francese che premia il miglior fumetto del 2010 dell'italiano Manuele Fior, il vescovo che presiede la messa per la BD e svolge l'omelia con proiezione di vignette, professionisti che vengono da tutto il mondo, un museo con un percorso che guida lungo le vie della storia e delle tendenze del fumetto.




Ad Angoulême il fumetto è una cosa seria e c'eravamo anche noi del Centro Fumetto Andrea Pazienza.
Francesca Follini é ormai un'artista che ha molti mezzi espressivi a sua disposizione, lo é già da tempo, ma ho potuto constatarlo assai bene durante i giorni scorsi. Basta sfogliare la sua moleskine o vederla disegnare una dedicace. Soprattutto é un'amica, con cui ci consigliamo e confrontiamo spesso sulle questioni di un mondo del fumetto che appare spesso angusto o problematico. Lo testimoniano le vertenze di un nascente movimento di sensibilizzazione e di coesione degli autori italiani, o le questioni affrontate dal costituito sindacato francese degli autori, del quale ho conosciuto l'ottimo Luca Erbetta.
D'altra parte, ho constatato l'entusiasmo di un giovane fumettista come Michele Nazarri: abbiamo avuto modo di fare amicizia e durante il viaggio di ritorno mi ha esposto tutta la trama del suo Demon`s blood, oggi al primo capitolo, che presenterà una significativa evoluzione nella storia e, nello stile, se Michele continuerà a
crederci con la passione di oggi.
Con noi c'era naturalmente il fondamentale Michele (madmoiselle Michelle) Ginevra, con il quale discutere fino alle due di notte sulla soglia delle nostre camere è stato ancora una volta proficuo e stimolante, come pure la volontaria del servizio civile europeo Caroline, che ha permesso anche a me di capire e dire qualche parola di francese (grazie, Caroline!).

Si presentava proprio in quella sede il mio ultimo fumetto, Sbrego nel cielo di carta, cronaca semiseria del mio primo viaggio ad Angoulême in occasione del festival 2009. Bello ritrovare luoghi e atmosfere di allora, ma scoprirli sotto una luce diversa, quella dei miei occhi che forse oggi sono più consapevoli di ieri. I nostri libri sono in italiano, ma ciò non ha impedito di acquistarli. Una economica miglioria per future pubblicazioni potrebbe essere riservare un po' di spazio per una traduzione a fondo pagina, come ricordava a cena Matteo Stefanelli.

Ho fatto il pieno di entusiasmo, conosciuto anche alcuni autori della delegazione di Hong Kong con i quali finalmente ho potuto usare l'inglese e discutere di questioni salutistiche e dell'importanza di mantenere la parola (qualcuno capirà bene a cosa mi riferisco); ho disegnato e chiacchierato con diverse persone che condividono la mia stessa passione.

Oggi ho ripreso i panni dell'ingegnere: ingegnere il giorno e fumettista la notte.
Cosa riporto dal paese dei fumetti?
Una certa stanchezza, quello è innegabile, e una buona dose di nostalgia. Se due anni fa ho raccolto lo stimolo ad un disegno più immediato, questa volta vorrei chiarire meglio la direzione del mio percorso come autore di fumetti e perseguirla con la determinazione che ho respirato parlando con gli autori di Hong Kong.
Quella determinazione voglio farla mia. L'entusiasmo che regalano esperienze come questa farà il resto.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

In bocca al lupo! Firmato: l'uomo senza la parola data.

af ha detto...

Eh! bravo... bravo...