venerdì 1 ottobre 2010

Incontri ravvicinati del terzo tipo

La locandina italiana del film di Steven Spielberg

Ho letto qui di un amico autore che, con estrema delicatezza, chiedeva il permesso di disegnare dediche sui propri albi in vendita allo stand di Treviso Comics. Un gesto di grande sensibilità.
Così mi è tornato in mente un episodio capitatomi in una Lucca Comics di qualche anno fa. Anche io sto facendo dediche allo stand, un signore compra l'albo.
- Vuole una dedica sul fumetto?
- No.
- Una firma?
- No no. Devo pagare, ecco, tenga.

Altro episodio, l'anno scorso, sempre a Lucca. Una signora mi chiede informazioni sulle pubblicazioni del CFAPAZ. Le spiego il contenuto delle tre serie 100% Schizzo (malgrado il cartellino al collo e la targhetta sul tavolo, non ha capito che sono autore di alcuni di quei fumetti: può capitare nel caos che regna sotto la tensostruttura). Si sofferma su Xilom, con un'espressione indecifrabile. In copertina c'è Randolph sul tavolo della sala operatoria di Macrocapa.
- Questo per esempio non mi piace.
- Sì, capisco. Ognuno ha le sue preferenze. Tra l'altro sono l'autore del fumetto. E anche di questi altri.
- Ah... e di che cosa parlano?
- E' una storia di intrighi e lotte per il potere in una galassia remota. Il protagonista si chiama Randolph e, suo malgrado, si trova coinvolto in situazioni più grandi di lui. Alla fine, è una storia che parla di amicizia, di libertà e sacrificio.
- Libertà e sacrificio, dici?
- Alcuni dei personaggi lottano per la propria libertà e si sacrificano per difendere le proprie convinzioni o i propri amici.
- Sì, ma qual è il messaggio?
- Ci sono diversi temi. Uno dei più importanti è rappresentato dalla vicenda del protagonista. Affronta mille difficoltà, anche fisiche. Sembra preda degli eventi, ma non si arrende. Sceglie di lottare per ciò che ritiene giusto. Per questo il suo cognome è Reed, che in inglese significa "giunco". Si piega ma non si spezza...
- Sarà... a me sembra un fumetto pieno di violenza.
- Ci sono situazioni drammatiche, ma quasi tutto è rappresentato con ironia, cercando di stabilire un patto con il lettore.
- Mah... Secondo me è un fumetto senza morale. Tu, per esempio, lavori?
- Sì. Da dieci anni. Sono ingegnere.
- Ah... E come mai fai fumetti?
- E' una passione. Ho voglia di raccontare storie.
- Ah, capisco. Va bene, grazie, arrivederci.
- Arrivederci.

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