lunedì 30 aprile 2007

Il ritorno dei grigi

Non si tratta degli alieni che secondo alcuni visitano ogni tanto la terra. Sono i miei amati grigi Pantone. Dopo un lungo, eccessivo, periodo di silenzio su questo blog, torno ad aggiornarlo, nella speranza di essere più costante in futuro.
Sono stato impegnato su diversi fronti: il progetto Gemine Muse 2007, che a Cremona aveva per tema “Infinito Ottagono” e che si inquadra nell’ambito di un’ampia manifestazione nazionale, e la realizzazione di cinque tavole da lungo tempo promesse ad alcuni amici che stanno realizzando un film horror dal titolo “Il re giallo”. Quando si dice “il sacro e il profano”: Gemine Muse aveva per tema il battesimo, il film è ispirato a Chambers e Lovecraft.
Quest’ultima esperienza, in particolare, mi ha fatto riflettere su alcune scelte stilistiche. Sono tornato sui miei passi e ho deciso che Gelatineide non sarà a colori, ma in toni di grigio, come lo è stato “Gaudeamus Igitur”. Ecco qui le fasi di colorazione di un assonnato personaggio uscito da “Il re giallo”, che mi è servito come prova.





Sto sempre inseguendo la magia di un Wolverine disegnato da Frezzato, che mi colpì moltissimo quando ne vidi gli originali a Torino. La scala di colori, dunque, sarà questa.

Ho ricreato i grigi pantone, caldi e freddi, al computer, con la garanzia che non avrò problemi nella scansione dei colori: in “Gaudeamus Igitur”, dove usavo i pennarelli Pantone, alcune pagine avevano dominanti diverse e c’erano anche i retini a complicare le cose (i vecchi retini, quelli che si incollano e che ormai non si trovano più, perché fuori produzione). Questi colori sono per me i più congeniali, data l’abitudine all'uso dei pennarelli grigi: posso concentrarmi sul senso della profondità e sulla tridimensionalità, senza l’imbarazzo della scelta di una gamma cromatica troppo ampia.
Colorerò al computer i disegni originali in formato A3 ed inchiostrati su lucido. Su questo supporto i pennarelli chinati lasciano un tratto nero pulito e ben definito, che può anche essere grattato con una lametta quando si sbaglia, ricalcando fedelmente le matite sottostanti.
Ecco qui la nuova tavola 3.


Ho rivisto le inquadrature e la suddivisione delle vignette, in modo da suggerire un'idea di maggiore profondità e dinamismo. Le gelatine sono in primo piano, come denota anche il titolo (purtroppo coprono l’astronave, ma era invitabile: del resto si vedrà altrove e parecchio). Ho cercato anche con i mezzi toni di distinguere le scene interne, dove dominano grigi freddi, e quelle esterne, in cui prevalgono grigi caldi. Per ridurre la freddezza della colorazione al computer ho aggiunto delle "sporcature", che dovrebbero conferire alle superfici un aspetto più naturale. Spero che nel complesso l’impatto sia gradevole.
Dimenticavo: c'è anche lo studio a matita di Xilomnia Vastatur V (come appare nell'ultima vignetta) e con la bella colorazione di Emiliano Guarneri.



3 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao!
mi stavo chiedendo.. ma per il disegno del tizio che si stiracchia non hai usato il livello di Moltiplica per lineart, vero? si vedono tutti i tipici puntini bianchi. Scusa la pignoleria :D

af ha detto...

Ciao ophy,
quando coloro al computer uso Corel Photo-Paint 12.
I punti bianchi sono dovuti al contorno impreciso della maschera di selezione. Trattandosi di una prova, quando ho colorato l’immagine ero più interessato ai colori che non alla precisione con cui riempivo i contorni.
Comunque ho corretto le imperfezioni.
Complimenti per l’occhio di lince!

CinemaFILO ha detto...

Ottima la scelta della scala di grigi. Credo che alla fine per creare una giusta atmosfera sono sufficienti i disegni e il giusto taglio di luce.